Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
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Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
Raccolta e fotografata al Cimoncino, insieme alla Caloscypha fulgens e come lei ricoperta dello strato di polline rilasciato dagli abeti. Vabbè!
Un po’ di microscopia, dopo circa tre settimane di permanenza in frigorifero a maturare, ma ancora rimarrà lì, fino al disfacimento per vedere se riesco a ottenere spore perfettamente mature con la fine reticolatura più evidente.
Gli ascomi
Raccolta e fotografata al Cimoncino, insieme alla Caloscypha fulgens e come lei ricoperta dello strato di polline rilasciato dagli abeti. Vabbè!
Un po’ di microscopia, dopo circa tre settimane di permanenza in frigorifero a maturare, ma ancora rimarrà lì, fino al disfacimento per vedere se riesco a ottenere spore perfettamente mature con la fine reticolatura più evidente.
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
- Sezione della carne, in acqua, che mostra la netta prevalenza di spessore dell’excipulum medullare rispetto allo strato imeniale ed ectale, il tutto pigmentato di bruno
- Excipulum medullare a textura intricata
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
- excipulum ectale ricco di pigmento bruno intracellulare, con ammassi di pigmento concentrato
- base degli aschi nell’imenio
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
- parafisi cilindriche, osservate in acqua, con granuli di pigmento bruno
- parafisi in rosso congo anionico
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
Spore 28,6-34,2 x 11,9-13,6µ , ellissoidi con una appendice conica a ciascuna estremità, a volte ricurva, ialina, , osservate in acqua e in rosso congo anionico in diversi stadi di maturazione. All’apparenza lisce a inizio formazione, mostrano una fine ornamentazione via via che maturano.
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
Bellissima, mai trovata, le spore sono uno spettacolo.
Ma qual'è il suo nome attuale ? Discina ancilis ?
Discina ancilis (Pers.) Sacc., Syll. fung. (Abellini) 8: 103 (1889)
Sinonimi:
Acetabula ancilis (Pers.) Lambotte, (1880)
Discina perlata (Fr.) Fr., Summa veg. Scand., Section Post. (Stockholm): 348 (1849)
Gyromitra ancilis (Pers.) Kreisel, Boletus, SchrReihe 1: 29 (1984)
Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja, Karstenia 9: 11 (1969)
Peziza ancilis Pers., Mycol. eur. (Erlanga) 1: 219 (1822)
Peziza perlata Fr., Syst. mycol. (Lundae) 2(1): 43 (1822)
Gianni
Ma qual'è il suo nome attuale ? Discina ancilis ?
Discina ancilis (Pers.) Sacc., Syll. fung. (Abellini) 8: 103 (1889)
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Acetabula ancilis (Pers.) Lambotte, (1880)
Discina perlata (Fr.) Fr., Summa veg. Scand., Section Post. (Stockholm): 348 (1849)
Gyromitra ancilis (Pers.) Kreisel, Boletus, SchrReihe 1: 29 (1984)
Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja, Karstenia 9: 11 (1969)
Peziza ancilis Pers., Mycol. eur. (Erlanga) 1: 219 (1822)
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
Ciao Patty e a tutti come sempre foto splendite e pulite
Ho una domanda ,si tratta nei sinonimi di Discina perlata o come in index fungorum Discina ancilis ? ne ho una raccolta ,ma con spore non mature.
Cioa Grazie Eli m
Ho una domanda ,si tratta nei sinonimi di Discina perlata o come in index fungorum Discina ancilis ? ne ho una raccolta ,ma con spore non mature.
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
Adio Patty
I don't know if you have but about Discina you can consult the big work by Pierre-Arthur and Nicolas here :
http://www.ascomycete.org/fr-fr/revue/revuevol1.aspx
All of the fascicules of volume 1 are on Gyromitra / Discina genus.
Amically,
Beñat
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
Nel lavoro citato da Beñat, Van Vooren e Moreau esprimono chiaramente una opinione (che è anche la mia) secondo la quale non è assolutamente provato che "ancilis" e "perlata" siano sinonimi e fintanto che questa sinonimia è dubbia, molto meglio mantenere l'uso corrente e ben stabilito, per nulla ambiguo, di Gyromitra (Discina) perlata.
Entrambi i nomi sono sanzionati da Fries e Peziza ancilis è prioritario su Peziza perlata per pochi mesi, ma bisogna essere certi della sinonimia. Come "ancilis" ci sono almento tre interpretazioni: una Gyromitra (quale non si sa), Disciotis venosa (dubbia), Helvella costifera (a mio parere errata).
Finché qualcuno non si prende il mal di pancia di tipificare P. ancilis (e allora bisogna vedere in quale senso) meglio usare G. perlata.
Entrambi i nomi sono sanzionati da Fries e Peziza ancilis è prioritario su Peziza perlata per pochi mesi, ma bisogna essere certi della sinonimia. Come "ancilis" ci sono almento tre interpretazioni: una Gyromitra (quale non si sa), Disciotis venosa (dubbia), Helvella costifera (a mio parere errata).
Finché qualcuno non si prende il mal di pancia di tipificare P. ancilis (e allora bisogna vedere in quale senso) meglio usare G. perlata.
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
Ciao Benat,
grazie della segnalazione .
Ho questa pubblicazione e proprio a quella mi sono riferita per la nomenclatura dei miei esemplari (Gyromitra perlata e non Discina perlata, come comunemente veniva chiamata).
per la sinonimia con D. ancilis, ha già risposto chiaramente Mario: come argomentano gli autori nel terzo fascicolo a pag.5, la cosa è tutt'altro che semplice e tutta da chiarire/verificare.
Una cosa che avevo notato a suo tempo, quando uscì il lavoro di VanVooren e Moreau, è che tra i caratteri sporali di G.perlata, le spore vengono da loro descritte lisce.
Questa specie io l'ho raccolta più volte in varie zone montane dalle mie parti, dove è abbastanza frequente. le mie osservazioni mi hanno sempre portato a vedere spore mai completamente lisce, ma con accenno di ornamentazione (come si può vedere dalle mie immagini)
Anche in letteratura le spore vengono di solito descritte finemente reticolate.
grazie della segnalazione .
Ho questa pubblicazione e proprio a quella mi sono riferita per la nomenclatura dei miei esemplari (Gyromitra perlata e non Discina perlata, come comunemente veniva chiamata).
per la sinonimia con D. ancilis, ha già risposto chiaramente Mario: come argomentano gli autori nel terzo fascicolo a pag.5, la cosa è tutt'altro che semplice e tutta da chiarire/verificare.
Una cosa che avevo notato a suo tempo, quando uscì il lavoro di VanVooren e Moreau, è che tra i caratteri sporali di G.perlata, le spore vengono da loro descritte lisce.
Questa specie io l'ho raccolta più volte in varie zone montane dalle mie parti, dove è abbastanza frequente. le mie osservazioni mi hanno sempre portato a vedere spore mai completamente lisce, ma con accenno di ornamentazione (come si può vedere dalle mie immagini)
Anche in letteratura le spore vengono di solito descritte finemente reticolate.
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
Sì sì se sono ben mature il reticolo compare.
Meglio osservare in blu cotone a caldo per vederlo.
Meglio osservare in blu cotone a caldo per vederlo.
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
ho letto con interessse la vostra discussione, come sempre interessante;
premesso che macroscopicamente non è facile identificare una specie del genere Discina e neppure distinguere tra Discina e Gyromitra, Discina perlata rimane quindi una specie difficile da determinare ma nel periodo del disgelo, nelle abetaie montane e con questi colori ocra brunastri non crescono funghi simili.
è corretto?
premesso che macroscopicamente non è facile identificare una specie del genere Discina e neppure distinguere tra Discina e Gyromitra, Discina perlata rimane quindi una specie difficile da determinare ma nel periodo del disgelo, nelle abetaie montane e con questi colori ocra brunastri non crescono funghi simili.
è corretto?
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
In effetti se è matura il colore scuro è relativamente tipico, comunque ci sono altre discine in montagna quindi senza micro non c'è nessuna certezza. Se non ce l'hai puoi scaricare il lavoro nominato di Van Vooren e Moreau usando il link postato da Beñat.
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
credo che tra i tanti visitatori di questo topic sicuramente qualcuno voleva sapere sulla commestibilità di questa specie; un tempo ritenuta commestibile previa bollitura ma poi, immagino anche per le vicissitudini della sistematica e moltiplicazioni delle specie che ti fanno dubitare dell’identificazione, e forse anche per la scarsa appetibilità, classificata nel limbo dell’ignoto; qualcuno, tra voi che la identificate con certezza, l’ha mai mangiata?
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
Doverosa premessa: si parla ognuno secondo le proprie conoscenze, se è per me NESSUNO MANGI questa specie.
Scaricata ogni responsabilità, facciamo un ragionamento logico.
Se era ritenuta commestibile probabilmente anche le altre simili lo sono, altrimenti se qualcuno si fosse avvelenato con, che so, G. accumbens o G. parma o qualunque altra scambiata con questa, G. perlata si sarebbe già negli anni ritenuta tossica o sospetta.
Nel nostro secolo dobbiamo sempre cercare di chi è la colpa quando ci capita qualcosa, se cadiamo da un burrone è colpa di chi non l'ha recintato, se uno spacca una vetrina a martellate è colpa della polizia che non l'ha fermato, ecc. ecc.
Chiaro che in questo clima chi scrive di funghi quando parla di Gyromitra esculenta le schiaffa sotto un bel MORTALE piuttosto che spiegare tutta la tiritera, perché se poi uno non capisce un tubo e si avvelena la colpa è di chi ha scritto il libro.
Così per una proprietà, chiamiamola, transitiva tutto quello che comincia per Gyromitra (anzi, tutte le specie fella Famiglia già che ci siamo) diventano prudenzialmente VELENOSE. Come se non potessimo mangiare gli ovoli perché nello stesso genere c'è la phalloides.
Tutto ciò pur se serve a parare il didietro, evidentemente non ha nulla di scientifico.
L'unico studio serio di cui io sia a conoscenza (non dico che non ne esistano altri ma non li conosco) che prendano in considerazione la specie in oggetto è questo:
Andary, Privat & Bourrier - 1985: Variations of monomethylhydrazine content in Gyromitra esculenta. Mycologia, 77(2) 259-264 che potete scaricare liberamente tramite Jstor.
In questo lavoro si comparano i contenuti in MMH, il principio tossico di G. esculenta. In riassunto, ecco la tabella con i contenuti di MMH sul peso fresco:
Scaricata ogni responsabilità, facciamo un ragionamento logico.
Se era ritenuta commestibile probabilmente anche le altre simili lo sono, altrimenti se qualcuno si fosse avvelenato con, che so, G. accumbens o G. parma o qualunque altra scambiata con questa, G. perlata si sarebbe già negli anni ritenuta tossica o sospetta.
Nel nostro secolo dobbiamo sempre cercare di chi è la colpa quando ci capita qualcosa, se cadiamo da un burrone è colpa di chi non l'ha recintato, se uno spacca una vetrina a martellate è colpa della polizia che non l'ha fermato, ecc. ecc.
Chiaro che in questo clima chi scrive di funghi quando parla di Gyromitra esculenta le schiaffa sotto un bel MORTALE piuttosto che spiegare tutta la tiritera, perché se poi uno non capisce un tubo e si avvelena la colpa è di chi ha scritto il libro.
Così per una proprietà, chiamiamola, transitiva tutto quello che comincia per Gyromitra (anzi, tutte le specie fella Famiglia già che ci siamo) diventano prudenzialmente VELENOSE. Come se non potessimo mangiare gli ovoli perché nello stesso genere c'è la phalloides.
Tutto ciò pur se serve a parare il didietro, evidentemente non ha nulla di scientifico.
L'unico studio serio di cui io sia a conoscenza (non dico che non ne esistano altri ma non li conosco) che prendano in considerazione la specie in oggetto è questo:
Andary, Privat & Bourrier - 1985: Variations of monomethylhydrazine content in Gyromitra esculenta. Mycologia, 77(2) 259-264 che potete scaricare liberamente tramite Jstor.
In questo lavoro si comparano i contenuti in MMH, il principio tossico di G. esculenta. In riassunto, ecco la tabella con i contenuti di MMH sul peso fresco:
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
Mentre è evidente che Cudonia circinans sia assolutamente pericolosa, in Gyromitra perlata Andary & al., almeno con il loro metodo di misura, non hanno trovato monometilidrazina.
Magari ci sono altre sostanza tossiche, comunque almeno quella non c'è
Magari ci sono altre sostanza tossiche, comunque almeno quella non c'è
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
PS vedo che nella tabella manca... la pietra di paragone: Gyromitra esculenta. E' stata analizzata su diverse raccolte e in diverse condizioni di freschezza. Più è fresca più è pericolosa, visto che la MMH tende ad evaporare col tempo. Le diverse raccolte, analizzate entro 2 h una volta fuori del bosco, contenevano da 51 a 95 mg/Kg di MMH.
La dose letale (LD50) è calcolata in 1.6-4.8 mg/kg per i bambini, e 4.8-8 mg/kg per gli adulti.
Che fatti due conti, un uomo di 70 kg con la dose minima (5 mg/kg) dovrebbe assumere 350 mg di MMH che sarebbero più di tre chili di Gyromitra cruda (!) per avere il 50% di probabilità di salvarsi.
O c'è qualcosa che non va, o la MMH qualche volta può essere molto più concentrata per qualche motivo.
La dose letale (LD50) è calcolata in 1.6-4.8 mg/kg per i bambini, e 4.8-8 mg/kg per gli adulti.
Che fatti due conti, un uomo di 70 kg con la dose minima (5 mg/kg) dovrebbe assumere 350 mg di MMH che sarebbero più di tre chili di Gyromitra cruda (!) per avere il 50% di probabilità di salvarsi.
O c'è qualcosa che non va, o la MMH qualche volta può essere molto più concentrata per qualche motivo.
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
grazie Mario
per la chiarezza; l'intossicazione è sempre il risultato di fungo, fattori ambientali e fattori individuali;
il fattore individuale è un termine generico, intuisce una verità osservata(individui intossicati ed altri no) senza poterla precisare; nel tempo tuttavia, alcuni aspetti sono stati chiariti; intanto la gyromitrina comprende una decina di sostanze, di cui la N-idrazina è la componente maggiore ma non l'unica; sostanze tossiche di cui tuttavia non conosciamo, almeno io, meccanismo d'azione ed effetti; sembra che la gyromitrina sia tossica perchè l'organismo non riesce a metabolizzarla in quanto solo nel genere gyromitra è stato riscontrato un inibitore del G6PD( che appunto la metabolizza); è chiaro che un soggetto affetto da favismo( cui congenitamente manca il G6PD) è a rischio tossicità diversa, più alta, rispetto al soggetto che non ha il favismo; i casi di intossicazione di gyromitra in realtà sono pochi, per vari motivi, ma bisognerebbe studiare se in Sardegna, ove l'incidenza del favismo è molto alta, i casi di intossicazione sono di più o più gravi;
oltre a questo, si è visto che i funghi contengono sostanze ad attività terapeutica di cui la medicina occidentale solo ora si sta interessando, che hanno comunque un'azione; per esempio la Calocybe gambosa contiene sostanze ad azione ipoglicemizzante, è difficile quantificare il rischio ma magari potrebbe spiegare determinati malori in soggetti diabetici!
per la chiarezza; l'intossicazione è sempre il risultato di fungo, fattori ambientali e fattori individuali;
il fattore individuale è un termine generico, intuisce una verità osservata(individui intossicati ed altri no) senza poterla precisare; nel tempo tuttavia, alcuni aspetti sono stati chiariti; intanto la gyromitrina comprende una decina di sostanze, di cui la N-idrazina è la componente maggiore ma non l'unica; sostanze tossiche di cui tuttavia non conosciamo, almeno io, meccanismo d'azione ed effetti; sembra che la gyromitrina sia tossica perchè l'organismo non riesce a metabolizzarla in quanto solo nel genere gyromitra è stato riscontrato un inibitore del G6PD( che appunto la metabolizza); è chiaro che un soggetto affetto da favismo( cui congenitamente manca il G6PD) è a rischio tossicità diversa, più alta, rispetto al soggetto che non ha il favismo; i casi di intossicazione di gyromitra in realtà sono pochi, per vari motivi, ma bisognerebbe studiare se in Sardegna, ove l'incidenza del favismo è molto alta, i casi di intossicazione sono di più o più gravi;
oltre a questo, si è visto che i funghi contengono sostanze ad attività terapeutica di cui la medicina occidentale solo ora si sta interessando, che hanno comunque un'azione; per esempio la Calocybe gambosa contiene sostanze ad azione ipoglicemizzante, è difficile quantificare il rischio ma magari potrebbe spiegare determinati malori in soggetti diabetici!
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Re: Gyromitra perlata (Fr.) Harmaja
rispetto alla gyromitra perlata, in particolare, penso che un tempo era ritenuta commestibile, magari non di pregio, ma poi, considerata la successiva scoperta della sindrome gyromitrica, e la differenziazione della perlata in tante specie, gli autori vari, hanno risolto la questione molto sbrigativamente;
non ho intenzione di assaggiare la perlata, ma insisto qualche volta sull'aspetto commestibilità, perchè penso che quella conoscenza, quella tradizione andrebbe comunque preservata; in Puglia per esempio si consuma Lactarius tesquorum, una conoscenza locale che si è tramandata e che rischia di svanire perchè nei testi divulgativi (parlo in generale), sempre sbrigativamente, si classifica come tossico!
non ho intenzione di assaggiare la perlata, ma insisto qualche volta sull'aspetto commestibilità, perchè penso che quella conoscenza, quella tradizione andrebbe comunque preservata; in Puglia per esempio si consuma Lactarius tesquorum, una conoscenza locale che si è tramandata e che rischia di svanire perchè nei testi divulgativi (parlo in generale), sempre sbrigativamente, si classifica come tossico!